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Vincenzo Vela

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Vincenzo Vela (Ligornetto, 3 maggio 1820 – Mendrisio, 3 ottobre 1891) è stato uno scultore svizzero.

 

Biografia

Figlio di Giuseppe Vela e Teresa Casanova, originari del villaggio ticinese di Ligornetto, dove si trova il Museo Vela che conserva gran parte delle sue opere, è fratello minore di Lorenzo; nel 1833 si trasferì presso il fratello a Milano come apprendista scalpellino, successivamente frequentò l'Accademia di Belle Arti di Brera, lavorò nella corporazione dei marmisti del Duomo e completò la sua formazione di scultore nella bottega di Benedetto Cacciatori (1793-1871).

Fu particolarmente influenzato dalle ricerche formali di Lorenzo Bartolini e dalla pittura romantica di Francesco Hayez. Nel 1842 vinse col bassorilievo Cristo che risuscita la figlia di Giairo il concorso di scultura indetto dalla cittä di Venezia e termina gli studi nel 1844.

Tra il 1844 e il 1846 ricevette le prime commissioni private, tra cui il monumento al vescovo di Pesaro Giuseppe Maria Luvini del 1845, conservato nell'atrio di palazzo civico a Lugano, grazie al quale raggiunse un discreto successo tra gli ambienti artistici milanesi. Per la facciata del citato palazzo eseguì anche una statua e due trofei per il compenso di 750 lire. La sua Preghiera del mattino scolpita nel 1846 raccolse ampi consensi dalla critica progrssista per la sua spiccata aderenza al reale.

 

Nel 1847 si recò a Roma, dove conobbe Pietro Tenerani, poi tornato in patria, partecipa nel 1848 come volontario alla guerra del Sonderbund e successivamente a quella contro l'Austria, partecipando alle giornate di Como; dopo la sconfitta concepì uno dei suoi più noti capolavori, lo Spartaco, presentato in esposizione a Brera nel 1851, ora conservato nell'atrio del palazzo civico di Lugano: una delle icone rivoluzionarie del secolo XIX.

Nel 1852 si trasferì a Torino dove insegnò scultura all'Accademia Albertina e in cittä gestiva ben tre atelier. L'anno successivo scolpisce il ritratto del generale Guillaume-Henri Dufour. Nella sua numerosa produzione celebrativa è da ricordare il monumento all'esercito sardo 1857. A Lugano nel parco della villa Ciani è tuttora esposta al pubblico la statua della Desolazione.

La rivetta Tell, un giardinetto sul Ceresio davanti al Kursaal di Lugano, deve il suo nome alla statua di Guglielmo Tell eseguita nel 1856 per i fratelli Giacomo e Filippo Ciani, posta dapprima nella piazza dell'Hotel du Parc e poi qui ricollocata nel 1914. Del 1860 è il busto marmoreo di Stefano Franscini collocato nello scalone del palazzo degli studi a Lugano che ospita anche suoi pregevoli medaglioni.

Nel 1861 scolpì il gruppo in pietra raffigurante un cavallo marino che lotta con un tritone, situato nella fontana della prima corte del Borgo Castello nel parco de La Mandria commissionatagli da Vittorio Emanuele II. Fu autore del monumento al pittore Antonio Allegri detto il Correggio, tuttora visibile in Piazza San Quirino, nella città di Correggio e del monumento dei caduti nel borgo di Renate in Brianza. Nel 1867 all'Esposizione mondiale di Parigi presentò il suo Napoleone morente, suscitando grande ammirazione, infatti l'imperatore Napoleone III ne decise l'acquisto.

Una copia del suo bassorilievo Le vittime del lavoro in memoria degli operai morti per lo scavo della galleria del San Gottardo, realizzato nel biennio 1882-1883 per la stazione di Airolo, è stata posta all'ingresso degli uffici centrali dell'INAIL a Roma e inaugurata il 1º maggio 2008 dal presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano. Del 1887 è il monumento ad Agostino Bertani e quello a Giuseppe Garibaldi è del 1889.

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