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Lorenzo Perosi

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Monsignor Lorenzo Perosi (Tortona, 21 dicembre 1872 – Roma, 12 dicembre 1956) è stato un presbitero e compositore italiano. Autore di musica sacra, noto per i suoi oratori, le sue messe polifoniche e i suoi mottetti, fu un compositore molto prolifico.

 

Biografia

Tra gli antenati di Perosi, originari dell'alto Lodigiano, si trovano molti musicisti: nel 1787 Giuseppe Perosi era organista della parrocchiale di Lodi Vecchio, e a lui succedettero Antonio Perosi nel 1826 e Dionigi Perosi nel 1832. Quest'ultimo, nonno di Lorenzo, si trasferì poi a Mede Lomellina. Fu il padre Giuseppe, maestro di cappella del duomo di Tortona con il quale studiò, a infondere la passione per la musica a lui e agli altri cinque figli (tra cui il compositore Marziano e il Cardinale Carlo). Il 6 marzo 1887 Lorenzo si fece terziario francescano. Nel 1888 sostenne con esito positivo un esame di valutazione al Liceo Musicale di Santa Cecilia (oggi Accademia di Santa Cecilia) a Roma e iniziò a seguire un corso di studi per corrispondenza con il Conservatorio di Milano.

A 18 anni divenne organista e maestro di canto presso l'Abbazia di Montecassino, posto che lascerà nel 1891 per motivi di salute. L'anno successivo si diplomò alla scuola di contrappunto del Conservatorio di Milano e successivamente fece un soggiorno di studi a Ratisbona. Nel 1893 divenne maestro di cappella a Imola e nel 1894 direttore della "Cappella Marciana" (la cappella della Basilica di San Marco) a Venezia. "La mia carriera incominciò ad Imola", disse Perosi, che iniziò in quella città a pubblicare i suoi primi lavori. Dopo gli studi seminaristici, durante i quali conobbe don Orione, divenendone amico, fu ordinato sacerdote nel 1895.

 

Nel 1898 Perosi ottenne da Papa Leone XIII il titolo di "Direttore Perpetuo della Cappella Sistina", ruolo che ricoprì fino alla morte. In quello stesso anno compose il suo primo oratorio, Passione Secondo S. Marco; altri oratori apparvero in rapida successione. La fama di Perosi in quest'epoca era inaudita, talché i critici coniarono il termine "Il Momento Perosiano". Oltre alla sua fama fra le masse, Perosi godeva del rispetto di tanti importanti compositori, inclusi Puccini, Mascagni, Boito, Massenet, Guilmant, anche Janacek.

Nel 1903 iniziò a soffrire di disturbi nervosi, cui si aggiunsero negli anni manie di persecuzione. Nel 1908, dopo la morte del padre, attraversò una profonda crisi (nel corso della quale ripudiò tutta la musica composta fino ad allora) che lo portò - su consiglio dei medici - a trascorrere un periodo a Bandino, presso Firenze. Nel 1910 la sua salute registrò un miglioramento che gli consentì di riprendere totalmente le sue attività, ma una nuova crisi nel 1913 lo portò nuovamente a ritenere "superate" le sue opere; la direzione della cappella Sistina fu interinalmente assunta, nei periodi di malattia più acuta, dal fratello Marziano e da monsignor Raffaele Casimiri. Nel 1922 attraversò una crisi spirituale e religiosa, aggravata dalla morte della madre: temendo che potesse distruggere i suoi manoscritti, venne dichiarato interdetto con sentenza del Tribunale di Roma. L'anno successivo iniziò ad osservare un regime strettamente vegetariano, si firmò "Piero Piolti il vegetariano" e vagheggiò una riforma del calendario. Le sue condizioni di salute, peraltro, non gli impediranno di comporre e dirigere, come avvenne, ad esempio, quando, il 19 gennaio 1925, presenti i Reali, nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Roma diresse la Messa funebre ufficiale in memoria di Giacomo Puccini, scomparso nel novembre 1924. Nel 1930 fu revocato il decreto di interdizione e, su proposta di Pietro Mascagni, venne nominato Accademico d'Italia; tre anni dopo riprese la direzione attiva della Cappella Sistina e nel 1936 Papa Pio XI gli concesse nuovamente il permesso di celebrare la Messa. Ebbe inizio un lungo periodo di fervida attività che lo portò anche a dirigere per la Radio Italiana e per la Radio Vaticana e che vide le sue composizioni eseguite nei maggiori teatri nazionali e all'estero. Nel marzo 1954 fu colpito da disturbi circolatori e le sue condizioni di salute peggiorarono progressivamente. Il 12 marzo 1955, nell'anniversario dell'incoronazione di Pio XII, diresse per l'ultima volta un'esecuzione alla Cappella Sistina e il 12 ottobre 1956 morì all'età di 84 anni.

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